Il Post-Pandemic design
Ancora non ci siamo lasciati del tutto alle spalle un periodo difficilmente prevedibile tra i possibili scenari possibili. Nonostante le inevitabili esitazioni e i molteplici dubbi, ci siamo ogni giorno di più adattati a nuovi modi di vivere.
Ma c’è una domanda che trovo rilevante, cosa succederà più in là? Ne usciremo profondamente cambiati o torneremo lentamente a fare le stesse cose di prima?
I singoli cambiamenti che abbiamo vissuto, con ogni probabilità, avranno un profondo impatto sulle consuetudini e le esigenze di ciascuno. I comportamenti dei consumatori in tutto il mondo percorreranno nuove direzioni, che già oggi si stanno facendo strada e continueranno a svilupparsi anche in un lontano futuro: il distanziamento sociale e le lezioni che abbiamo appreso condizioneranno di certo, più o meno profondamente, il modo in cui interagiremo con la tecnologia nella nostra vita quotidiana.
Le nostre stesse città non saranno più le stesse dopo il COVID-19. Partendo dal reinventare il moderno centro urbano con un occhio di riguardo verso sistemi sanitari diversamente attrezzati e infrastrutture digitali all’avanguardia che incorporino anche i rischi imprevisti. Per evitare che un nuovo coronavirus possa spegnere in particolare le città, principale motore di idee e interazioni che guidano il dinamismo sociale e la crescita economica.
“L’imprevedibile” d’ora in poi dovrà essere parte di una buona pratica di progettazione urbana. Dopo tutto, più della metà della popolazione mondiale già abita in metropoli che, come abbiamo potuto sperimentare in questi mesi, sono tra le zone più fertili per i virus.
L’emergenza ha energicamente modificato le nostre abitudini e molte delle nostre necessità di consumatori.
Come diverse ricerche stanno cominciando a mostrare, il mondo dei consumi sta compiendo un salto evolutivo di almeno dieci anni.
Il Consorzio del Commercio Digitale Italiano Netcomm evidenzia per esempio che il lockdown ha fatto nascere 1,3 milioni di nuovi consumatori “digitali”.
Nel mondo attuale ci sono con ogni probabilità più gadget tecnologici che esseri umani. Alcuni non li abbandoniamo mai, altri ci circondano stabilmente nelle interazioni con il nostro ambiente. Quindi, è inevitabile pensare che prima di tutto la progettazione industriale si concentrerà nella creazione di dispositivi di nuova concezione.
È questo un punto in cui design e tecnologia cominceranno a muoversi da interfacce touch verso il contactless di interazione, sia audio che video. Il modo in cui interagiamo con i nostri device, che già hanno perso da anni la pressione rassicurante dei pulsanti, perderà progressivamente anche gli schermi touch.
Andremo ragionevolmente verso una nuova era, quella del contact-free interaction design
Il ruolo della tecnologia e del design, su tutto, nella sanità pubblica è diventato più urgente che mai. Una cosa è certa, ogni luogo sociale come banche, ascensori, uffici, aeroporti, ferrovie, centri commerciali, bar, ospedali, negozi e così via che preveda l’uso di tecnologia avrà bisogno di un cambiamento per assicurarsi che i clienti siano a proprio agio nell’interazione e sia allineato a nuove norme più restrittive. E lo stesso menu cartaceo nei ristoranti, che di tecnologico ha ben poco, è con ogni probabilità destinato a sparire.
Non dimenticando che oggi tutto è infinitamente più veloce rispetto al passato, così come lo è stata – drammaticamente – la diffusione del virus: nel 2019 per esempio i viaggiatori internazionali hanno superato per la prima volta il miliardo: nel 1950 erano “solo” circa 25 milioni.
Le biglietterie automatiche che vedremo nei prossimi anni probabilmente saranno sostituite in toto da terminali in grado di riconoscere il viso. Vedremo la moneta digitale in tutte le sue forme che sostituirà gradualmente le banconote e le monete fisiche? I droni saranno la risposta alle consegne senza contatto?
Di sicuro l’eCommerce sta spopolando: una ricerca di GFK ci riporta che il 37% di chi ha acquistato prodotti o servizi online nel mese di marzo non l’aveva mai fatto nel corso dei dodici mesi precedenti, portando la penetrazione del canale digitale di vendita per la prima volta oltre il 20%. Stando alle stime di queste settimane, la crescita dell’eCommerce nel 2020 crescerà fino al 55% a livello mondiale.
I servizi a limitato contatto con il Cliente, anche in contesti tipicamente “hard” come le concessionarie di automobili, che prevedono servizi di presa della vettura a distanza e una doppia sanificazione, nel primo mese di restart hanno registrando una percentuale sul totale delle prenotazioni che cresce a doppia cifra.
Le possibilità sono enormi e stiamo tutti osservando l’evoluzione della situazione giorno dopo giorno.
Il mondo post-pandemico ci fornisce un vuoto da riempire di innovazione.
Qualunque cosa accada, voglio essere certo che la reazione sarà forte, e tutti dovremo fare la nostra parte per fare di questo mondo un posto migliore in cui vivere.
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